Industria 4.0: le sue diverse direttrici

Quando si parla di “industria 4.0” spesso si commettono diversi errori.

Sono tantissimi a ritenere che si tratti di un campo caratterizzato in generale dalla tecnologia, ma ciò non basta a definire questa categoria industriale.

Piuttosto, si possono considerare diverse direttrici lungo le quali l’industria 4.0 si muove.

Una di queste riguarda la raccolta di “Big Data”, ed ovviamente anche la velocizzazione del settore produttivo grazie all’apporto di nuove tecnologie.

Industria 4.0: gli scopi principali

 

Sempre più spesso si sente parlare di “Industria 4.0”, e la parte numerica ovviamente farà pensare a qualcosa di tecnologico.

Senza dubbio, pensare che tale categoria abbia a che vedere con il ramo della tecnologia è corretto, ma ciò non basta per poterne capire gli scopi.

Se quello principale riguarda il fatto di far interagire il più possibile industria e oggetti tecnologici, che possono aiutare a velocizzare il lavoro nelle fabbriche e nelle industrie, tuttavia tale obiettivo non è l’unico dell’industria 4.0.

Piuttosto, ce ne sono tanti altri differenti.

Uno tra questi è il fatto di raccogliere dati informatici, percentuali, calcoli matematici attraverso la rete.

Tali dati vengono tradotti come “Big data” e aiutano non solo a capire quanto, come e in quali tempistiche si produce, ma vengono anche conservati.

Il fine della loro memorizzazione può essere quello di notare l’andamento di una certa produzione industriale, al fine che essa diventi più efficiente.

Questo è solo un esempio, ma i Big Data forniti dall’industria 4.0 possono servire anche a tanti fini diversi.

L’obiettivo principale è quello di sostituire sempre di più la manodopera degli operai con strumentazioni tecnologiche e sempre più autonome.

 Materiali particolari

Oltre che alle soluzioni appena descritte, il particolare settore dell’industria 4.0 propone anche l’utilizzo di materiali innovativi, come ad esempio elementi in poliestere rinforzato, come ad esempio quelli di tipo semi-cristallino termoplastico.

Un esempio di questo tipo è il cosiddetto ertalyte tx, le cui caratteristiche intrinseche, proprie di questo materiale, sono diverse.

Tra queste vi è il fatto di essere un elemento molto utile soprattutto nel packaging alimentare ed è dotato di elevata resistenza chimica, ma non solo.

Oltre a questo infatti è anche molto rigido, proprio perché è in grado di fronteggiare possibili scorrimenti o contatti rotanti.

Si tratta anche di un materiale resistente all’usura, quindi in grado di resistere negli anni a venire, difficile da consumare.

Questo è solo uno di tanti esempi che si potrebbero fare per i diversi materiali che il 4.0 è in grado di proporre.

Tra questi ci sono anche tantissime apparecchiature tecnologiche, in grado di rendere sempre più veloce il lavoro industriale, ed anche più sicuro.

Il loro uso infatti permette anche di ridurre in modo considerevole i possibili incidenti che possono sorgere in un ambiente industriale.

Come si è visto, le direttrici lungo la quale si muove l’industria 4.0 sono molteplici, e non riguardano solo l’uso di prodotti tecnologici.

Oltre a questo, si tratta di una categoria che viene sempre più considerata, anche perché mira a raggiungere un ottimo miglioramento nel campo della gestione industriale.